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Notizia del 15 Novembre

DURC DI CONGRUITA’ – UNO STRUMENTO PER CONTRASTARE IL LAVORO NERO NEL MONDO DELL’EDILIZIA

L’artigianato si schiera per la legalità e la corretta concorrenza nell’edilizia. Un punto fermo è stato messo con il webinar promosso da Confartigianato Imprese Marca Trevigiana dedicato alle modalità applicative del Durc di congruità nei cantieri, uno strumento per combattere il fenomeno del “lavoro nero”.

Al webinar hanno partecipato oltre 200 imprenditori, segno che la legalità è un tema sentito, in particolare in questa delicata fase di ripresa.

Nella Provincia di Treviso la novità del Durc di congruità impatta su 9 mila imprese, di cui il 35 % con dipendenti per un monte complessivo di 5 mila lavoratori subordinati occupati.

La Dichiarazione è obbligatoria per ogni nuovo cantiere privato che è stato aperto dal 1° novembre, che abbia un valore complessivo dei lavori pari o superiore a 70 mila euro e per quelli pubblici senza alcuna soglia minima.

Il sistema di verifica della congruità sul valore della manodopera è stato introdotto per realizzare un’azione di contrasto dei fenomeni di dumping contrattuale ossia applicazione di contratti collettivi “farlocchi/pirata” con salari minimi molto più bassi di quelli siglati da associazioni di settore e sindacati maggiormente rappresentativi.
Il Durc di congruità è una risposta al fenomeno del “lavoro nero” in quanto introduce la costante verifica di soglie minime di costo della forza lavoro impiegata in cantiere, sia operai che titolari o lavoratori autonomi, rispetto al valore della quota edile dell’opera da realizzare.

L’iter per l’avvio della verifica della congruità poggia su un’azione dell’impresa affidataria che dovrà censire, su appositi portali forniti dalle casse edili, la filiera di imprese in subappalto che porteranno a termine il cantiere.
La verifica di congruità sarà svolta automaticamente dalle casse edili in base al numero di ore che mensilmente saranno indicate dalle imprese di riferimento per ogni cantiere, ovunque ubicato, oggetto di congruità.
La mancata adozione della congruità comporta per l’impresa capofila il mancato riconoscimento del DURC che certifica la correttezza dell’impresa verso INPS e INAIL dei versamenti contributivi/ assicurativi previsti e l’obbligo per la stessa di versare la differenza salariale emersa alla cassa edile di riferimento per ripristinare la congruità.
Le imprese che operano in regolarità e correttezza sono chiamate a ulteriori attenzioni e controlli nella filiera edile in cui operano a seconda che siano imprese affidatarie dell’opera o subappaltatrici.

L’auspicio dell’Associazione è che la congruità possa far emergere e contrastare quella parte minoritaria di aziende che, eludendo la dichiarazione delle ore effettivamente lavorate da operai, titolari, autonomi, opera di fatto una concorrenza sleale a danno di quelle virtuose. Si sa che dove si compete al ribasso sul costo della manodopera, l’investimento in sicurezza di cantiere è nullo e questo è tanto più grave alla luce della recrudescenza del numero di infortuni anche mortali che si stanno registrando nei cantieri.

Di Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

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