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Notizia del 15 Giugno

Intervista a Dino Bonetto

Segretario Confartigianato Castelfranco Veneto

“Il fondatore di un’impresa è un pioniere”

Come stanno cambiando le imprese in questi anni? E come la Confartigianato Castelfranco sta aiutando gli artigiani nello sviluppo del futuro?
Gli artigiani hanno bisogno di crescere. Negli ultimi anni infatti si è assistito a un aumento spasmodico di quella che è la richiesta di competenze imprenditoriali e professionali. Per soddisfare questa richiesta non c’è miglior figura dell’artigiano. Ecco che entra in gioco Confartigianato Castelfranco, la quale, attraverso i corsi che offre, aiuta gli artigiani a migliorare le proprie competenze.

Quindi presso la Confartigianato di Castelfranco Veneto si fa molta formazione? Si sta guardando al futuro cercando di guidare gli artigiani proprio nell’ottimizzazione della loro attività?
Assolutamente sì. Stiamo programmando (oltre alla formazione obbligatoria, come ad esempio corsi di ambiente e sicurezza), tutta una serie di attività con un obiettivo mirato: il miglioramento delle competenze dell’artigiano. Per cui andiamo dall’acquisizione del patentino di saldatura fino a formare le imprese su come relazionarsi con i terzi. Corsi che si basano sul come parlare in pubblico, oppure accompagnare le imprese nel percorso di internazionalizzazione. Tutta una serie di argomenti collaterali che sono indispensabili per portare l’impresa per poter comunicare in modo efficace e lavorare con i terzi.

Una volta l’artigiano era l’emblema di colui che lavora, che è in prima linea. Oggi l’artigiano deve diventare forse un po’ più imprenditore?
Sì. Ricordiamo che qualsiasi attività in filiera ha una grossa base di attività artigianale, ed è già qua che vengono portate avanti le conoscenze che vengono poi sviluppate nell’ambito di tutta la filiera. Quindi assolutamente sì per quel che riguarda l’attività professionale, in quanto c’è bisogno di far emergere delle ulteriori competenze per quel che è lo sviluppo dell’impresa. Si pensi solo al fatto che il fondatore di un’impresa in genere è un pioniere, uno che non deve aver paura di niente, che deve rischiare. Il rischio però, mano a mano che l’impresa cresce, va misurato, diluito, affrontato. Nasce quindi il bisogno di competenze di tecniche diverse.

Lo slogan “in prima linea” per il 60esimo anniversario è forte e chiaro. È sempre così? L’artigiano è colui che è sempre in prima linea e che ci mette la faccia: è un po’ un elemento che contraddistingue l’artigiano del nord-est e nello specifico l’artigiano della Confartigianato Imprese di Castelfranco Veneto?
L’artigiano oggi è in prima linea e lo è sempre stato nel passato. L’Associazione è nata dodici anni dopo la promulgazione della Costituzione Italiana: quindi, se ci pensiamo, l’artigiano è stata quella figura che ha permesso la rinascita del Paese.
Oggi l’artigiano è ancor più in prima linea. Uno degli effetti della globalizzazione è stata la generalizzazione del prodotto: l’artigiano, invece, continua a personalizzare la sua proposta. Mi diceva un artigiano che il 30 giugno è stato premiato per “Fedeltà al Lavoro e Progresso economico” alla Camera di Commercio: “Le idee ci arrivano verso le quattro/cinque del mattino, e poi iniziamo la giornata. Questo è l’artigiano”.

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