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Notizia del 26 Marzo

COVID-19 – Saracinesche abbassate per il 62,6% delle imprese artigiane trevigiane (+1,5% rispetto al veneto, e + 3,7% rispetto al Paese) e a casa il 58,6% degli addetti. L’appello è alla responsabilità di tutte le parti sociali

Sulla base dei codici ATECO inseriti nei due decreti dell’11 e 22 marzo: chiuse oltre 14.230 imprese (18.4% del Veneto) e a casa 36.535 addetti (19,4% del totale regionale)

Di Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

Per il combinato disposto dei due DPCM dell’11 e 22 marzo scorsi, sono 14.230 le imprese artigiane trevigiane che alla mezzanotte di ieri hanno chiuso i cancelli.

Un numero che corrisponde al 62,6% del totale artigiano della Marca Trevigiana (pari a 22.722), che si somma alle 62.876 realtà produttive dello stesso comparto distribuite nelle altre 6 province venete per arrivare ad un complessivo di 77.106 ( il 61,1% del totale in Veneto pari a 126.145).

Il dato riferito agli addetti che si trovano a casa dal lavoro è di 36.535, il 58,5% del totale dell’artigianato trevigiano. Unitamente agli altri 151.400 veneti, ingrossano un esercito di 187.935 addetti (dipendenti ma anche titolari soci e collaboratori).

“Il momento è davvero complesso e complicato, ulteriormente appesantito dai tempi stretti tra la pubblicazione dei decreti e la loro entrata in vigore. Insicurezza e incertezza sono le variabili dominati che rischiano di compromettere oltre alla tenuta del sistema economico, anche quella del tessuto sociale. Non dimentichiamoci che in un’impresa artigiana tutti i componenti, dall’imprenditorie all’apprendista sono anelli di un a stessa catena e se la maglia si allenta le criticità si ripercuotono su tutti.

Chiediamo che vi siano ingenti stanziamenti dedicati a integrazione degli esistenti, per sostenere le imprese. Ad oggi in Veneto sono state 6.700 le imprese che hanno aperto la procedura per usare FSBA tutelando 27.000 dipendenti, siamo già al 20% di aziende artigiane e loro dipendenti in cassa integrazione.

In provincia di Treviso sono 1800 i datori di lavoro che hanno attivato l’ammortizzatore sociale per salvaguardare 7.200 posti di lavoro. Si aggiungeranno a breve anche le richieste dei datori di lavoro edili artigiani che potranno attivare per 9 settimane, per i loro dipendenti, la nuova cassa integrazione Covid nazionale.

Un numero mai raggiunto nemmeno nella grande crisi del 2011/2013 e destinato solo ad aumentare a seguito della chiusura delle tante attività produttive non “indispensabili” e dall’impossibilità nel mondo dipendente artigiano, dove l’80% sono operai, di continuare a lavorare in modalità smart working.

Mai come in queste settimane tutte le rappresentanze del mondo del lavoro e dei sindacati devono giocare dalla stessa parte. La posta in gioco è alta: imprese e lavoratori sono interdipendenti.

Sin dagli inizi di questa straordinaria vicenda abbiamo anteposto salute e sicurezza a ogni altra cosa che nelle nostre realtà coincide con la salvaguardia della persona. Una specifica esclusiva dell’artigianato perché le nostre aziende sono innanzitutto micro-comunità di persone, che animano e vivono nelle comunità. Un modello che ha fatto crescere la nostra provincia, che ha sempre assicurato la tenuta del nostro sistema sociale.

I numeri – Il combinato disposto dei due decreti legge dell’11 e 22 marzo scorsi hanno individuato i codici ATECO delle attività “strategiche” che possono continuare a lavorare.

In regione Veneto per il solo artigianato risultano chiuse, dalla mezzanotte di mercoledì 25 marzo  77.106 attività pari al 61,1% del totale artigianato. In provincia di Treviso 14.230 imprese pari al 62,6% del complessivo del comparto artigiano.

I settori maggiormente colpiti sono: l’edilizia (esclusi gli installatori di impianti che possono operare) con 7.041 aziende chiuse (oltre il 91,2% del totale), seguite dal comparto del benessere 2.158, dalla metalmeccanica con 1.999, il legno/arredo con 1.159, la moda 994, e l’artistico con 373 attività chiuse. Sul fronte degli addetti che restano senza lavoro, nella Marca, le aziende artigiane lasciano a casa 36.615 persone tra dipendenti, titolari, soci e collaboratori familiari. In questo caso il settore più coinvolto in termini assoluti è sempre l’edilizia con 12.274 persone seguito dalla metalmeccanica 9.253, il legno 4.390, la moda 4.377, il benessere con 4.356, e 923 quelli che operano nell’artistico.

Imprese artigiane che hanno SOSPESO ATTIVITA’ a seguito dei DPCM dell’11 e 22 marzo 2020

Imprese artigiane registrate al 31.12.2019. Valori assoluti

 

Treviso

Totale Veneto

ITALIA

 

Sospese da DPCM e DM MISE

Totale artigiane

Sospese da DPCM e DM MISE

Totale artigiane

Sospese da DPCM e DM MISE

Totale artigiane

Alimentazione*

36

1.176

354

6.635

4.442

88.395

Artistico

373

382

2.798

2.832

27.013

27.334

Autoriparazione

8

1.099

41

6.012

498

76.629

Benessere

2.158

2.348

12.128

13.457

137.927

155.406

Comunicazione

70

823

438

4.533

4.586

48.054

Edilizia

7.041

7.719

37.370

41.091

386.105

428.213

Impianti

6

2.204

26

12.822

210

125.792

Legno

1.159

1.199

5.700

5.867

44.671

46.122

Meccanica

1.999

2.587

10.319

13.572

86.060

115.755

Moda

994

1.284

5.820

7.066

50.320

64.226

Terziario

197

238

1.033

1.318

10.569

14.068

Trasporto

1

1.188

14

8.102

215

80.445

Nca

188

475

1.065

2.838

10.758

25.895

 

 

 

 

 

 

 

Totale

14.230

22.722

77.106

126.145

763.374

1.296.334

Incid. % sospese su totale

 

62,6

 

61,1

 

58,9

Addetti imprese artigiane che hanno SOSPESO ATTIVITA’ a seguito dei DPCM dell’11 e 22 marzo 2020

Addetti imprese artigiane al 31.12.2019. Valori assoluti

 

Treviso

Totale Veneto

ITALIA

 

Sospese da DPCM e DM MISE

Totale artigiane

Sospese da DPCM e DM MISE

Totale artigiane

Sospese da DPCM e DM MISE

Totale artigiane

Alimentazione*

142

5.199

1.434

28.732

13.564

297.612

Artistico

923

932

7.478

7.523

51.693

52.097

Autoriparazione

37

3.166

217

17.412

1.608

185.978

Benessere

4.356

4.799

24.239

27.082

247.973

278.636

Comunicazione

158

1.973

938

9.593

8.402

85.500

Edilizia

12.274

14.668

62.584

75.063

607.244

719.530

Impianti

46

6.005

173

32.352

1.045

282.286

Legno

4.390

4.561

17.572

18.301

111.445

116.552

Meccanica

9.253

11.490

45.044

55.956

302.927

383.942

Moda

4.377

5.241

25.019

28.491

172.313

199.666

Terziario

256

363

1.446

2.048

14.253

20.525

Trasporto

1

2.765

25

17.803

442

163.332

Nca

322

1.273

1.766

7.049

18.552

59.176

 

 

 

 

 

 

 

Totale

36.535

62.435

187.935

327.405

1.551.461

2.844.832

Incid. % sospese su totale

 

58,5

 

57,4

 

54,5

* Pur essendo consentita la consegna a domicilio, si è scelto di comprende le attività di ristorazione relative ai codici Ateco dal 561 al 561012 in quanto quelle che effettuano tale servizio sono un numero irrisorio.

** Sono inclusi i codici ateco delle attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1 del DPCM del 22 marzo 2020, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali e che possono stare aperte previa comunicazione alla Prefettura

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Unioncamere – Infocamere

APPALTI: nessuna sanzione per il mancato rispetto dei termini a causa dell'emergenza COVID-19
Spazio Aziende Area Fiscale 03/2020 – edizione straordinaria