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Notizia del 4 Giugno

LE PROPOSTE PER FAR RIPARTIRE L’AUTORIPARAZIONE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE VENETO

Le autofficine e le carrozzerie, perlopiù rimaste aperte in questo periodo di emergenza Covid-19, in quanto ritenute tra i servizi essenziali, hanno dovuto gestire contemporaneamente una situazione di emergenza sanitaria, con i rischi ben noti per la salute di titolari e dipendenti, e un crollo in alcuni casi totale del lavoro, inevitabilmente connesso alla drastica riduzione della circolazione di veicoli. In questo scenario, la categoria ha diligentemente ottemperato alle proprie mansioni, nella piena osservanza delle direttive ma dopo mesi di emergenza le officine versano in condizioni economiche estremamente difficili.

Per tale motivo, le categorie meccatronici e carrozzieri di Confartigianato Imprese Veneto hanno inviato un documento alla Sede Nazionale di Confartigianato Imprese con un elenco preciso di proposte economiche da presentare al Governo che hanno come obiettivo far ripartire al più presto l’intero settore:

• Defiscalizzazione sugli interventi di manutenzione e riparazione dei veicoli in circolazione, attuando una riduzione dell’IVA sulle commesse e rendendo deducibili le spese sostenute. Più nel dettaglio, si propone una rimodulazione dell’IVA (per ipotesi al 10%) sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria realizzati sui veicoli dedicati al trasporto persone con più di 4 anni. La misura andrebbe accompagnata dalla possibilità, per i consumatori finali, di poter detrarre la relativa spesa sostenuta per un massimo di 2.000 Euro a veicolo, dal proprio reddito imponibile. Uno sconto diretto, quindi, sull’Irpef al pari di quanto viene già attualmente concesso, ad esempio, per le spese relative all’attività fisica dei ragazzi, al costo delle prestazioni veterinarie ecc.

• Riduzione del costo del lavoro. Sgravando l’impresa del costo dei contributi previdenziali per i dipendenti per un tempo pari a 3 anni in analogia a quanto succede nel caso di stabilizzazione di rapporti di lavoro o per l’assunzione di particolari categorie di lavoratori. Misura destinata ad evitare licenziamenti o il ricorso a FSBA / cassa integrazione.

• Credito al consumo con la costruzione di un accordo quadro nazionale specifico di settore degli autoriparatori di Confartigianato per il credito al consumo per la clientela per lavori di una certa entità di un elevato peso economico, con istruttoria semplice e rapida e con una promozione unica nell’intero Paese.

• Promozione degli interventi di manutenzione, attraverso misure di superammortamento delle spese oppure attraverso la deduzione delle spese per le imprese attraverso un “bonus Riparazione” del 150% da applicare sul totale della fattura dell’intervento.

• “Upgrade Green” prevedendo incentivi per l’acquisto di pneumatici e conversione degli impianti a GPL e metano, promozione di incentivi all’acquisto di pneumatici ad alto grado di efficienza energetica e l’istallazione di impianti a GPL e metano.

• Attuazione di strumenti di welfare per il cittadino che vadano sottoforma di voucher a incentivare la messa in sicurezza del veicolo e l’efficientamento energetico. La promozione delle attività di manutenzione porterebbe nuovo lavoro alle officine e allo stesso tempo potrebbe andare a beneficio degli automobilisti che in questo periodo hanno trascurato per varie ragioni tali iniziative. 

• Formazione a distanza attivando la possibilità che tutta la formazione obbligatoria o formazione necessaria che ricade nella categoria possa essere effettuata in modalità FAD – Formazione A Distanza, non solamente quella inerente ai ruoli della sicurezza.

• Attuazione di provvedimenti normativi che prevedano l’obbligo di libretto di manutenzione per usufruire delle agevolazioni fiscali.

• Prevedere la sospensione dei versamenti delle imposte derivanti dal modello Redditi e Irap per l’anno d’imposta 2019. I versamenti dei saldi delle imposte per il 2019, almeno per coloro che hanno effettivamente subito un danno economico dall’espansione della pandemia, andrebbero posticipati alla scadenza prevista per il versamento del saldo per il 2020 (ipoteticamente giugno 2021) o, quantomeno, differite al prossimo autunno. Gli acconti per il periodo d’imposta 2020 non andrebbero corrisposti tra giugno e novembre 2020, consentendo alle imprese, appunto in via eccezionale per l’anno in questione, di corrispondere eventuali imposte a debito esclusivamente a saldo, in scadenza ipoteticamente a giugno 2021. Vista, dunque, la probabile consistenza delle somme da versare nel 2021 per i due anni d’imposta precedenti, sarebbe più che opportuno prevedere un consono meccanismo di rateazione dei medesimi importi (almeno dieci rate).

• Allargamento del credito d’imposta sui canoni di locazione. Si chiede di prevedere l’estensione del beneficio agli immobili strumentali per destinazione, utilizzati dalle imprese, prescindendo dalla classificazione catastale;

• per l’anno d’imposta 2020-2021-2022, viene chiesto di evitare la creazione delle liste selettive di contribuenti assoggettabili a controllo, in seguito alle risultanze del calcolo degli I.S.A.

• Reintroduzione obbligo di bollino blu. A seguito di alcuni dati positivi circa la qualità dell’aria a seguito della sospensione della riduzione del traffico e nell’ottica di un monitoraggio delle emissioni inquinanti dovute all’automotive potrebbe essere utile la reintroduzione del bollino.

• Deducibilità integrale delle perdite su crediti contratte nel periodo di emergenza sanitaria. L’obiettivo è quello di consentire alle imprese, qualunque sia il settore operante, che abbiano subito perdite su crediti dovute all’emergenza sanitaria da Covid 19, di poter dedurre fiscalmente questi crediti generati durante il periodo di emergenza sanitaria e risultanti come “non ancora riscossi” alla data del 31 dicembre 2020. Di pari passo, andrebbe consentito l’intero scomputo dell’eventuale perdita fiscale realizzata nel 2020, sia ai soggetti Irpef che Ires. 

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Spazio Aziende Area Fiscale 06/2020